TY - JOUR
T1 - Complottismi, negazionismi, e altre distorsioni cognitive
T2 - una sfida all'incrocio ta psicologia e filosofia
AU - Ichino, Anna
AU - Bortolotti, Lisa
PY - 2021/12/3
Y1 - 2021/12/3
N2 - In alcuni programmi di ricerca molto influenti concernenti, per esempio, il funzionamento dei nostri processi decisionali o gli errori sistematici che caratterizzano il ragionamento umano, la collaborazione tra filosofi e scienziati cognitivi si è dimostrata essenziale per valutare le implicazioni dei risultati sperimentali e promuovere interventi volti a ristabilire autonomia decisionale e razionalità. In questo articolo sosteniamo che un’analoga collaborazione tra filosofi della mente, epistemologi e psicologi sociali e cognitivi è necessaria per far luce sul fenomeno delle teorie del complotto. In particolare, questa collaborazione è imprescindibile per ottenere una comprensione adeguata della natura di tali teorie, dei meccanismi cognitivi che le sottendono e delle possibili misure che possono contrastare la loro diffusione. Lo dimostriamo analizzando in dettaglio il caso recente delle teorie negazioniste sul COVID-19 e di altre teorie “alternative” sull’origine e rischi del virus. La nostra analisi mostra da un lato che le teorie complottiste non sono necessariamente false e irrazionali, e dall’altro che esse rispondono a fondamentali bisogni epistemici e psicologici. La collaborazione interdisciplinare all’intersezione tra filosofia e scienza cognitiva può aiutare a identificare mezzi alternativi per soddisfare quegli stessi bisogni, prevenendo così l’insorgenza e la diffusione del complottismo.
AB - In alcuni programmi di ricerca molto influenti concernenti, per esempio, il funzionamento dei nostri processi decisionali o gli errori sistematici che caratterizzano il ragionamento umano, la collaborazione tra filosofi e scienziati cognitivi si è dimostrata essenziale per valutare le implicazioni dei risultati sperimentali e promuovere interventi volti a ristabilire autonomia decisionale e razionalità. In questo articolo sosteniamo che un’analoga collaborazione tra filosofi della mente, epistemologi e psicologi sociali e cognitivi è necessaria per far luce sul fenomeno delle teorie del complotto. In particolare, questa collaborazione è imprescindibile per ottenere una comprensione adeguata della natura di tali teorie, dei meccanismi cognitivi che le sottendono e delle possibili misure che possono contrastare la loro diffusione. Lo dimostriamo analizzando in dettaglio il caso recente delle teorie negazioniste sul COVID-19 e di altre teorie “alternative” sull’origine e rischi del virus. La nostra analisi mostra da un lato che le teorie complottiste non sono necessariamente false e irrazionali, e dall’altro che esse rispondono a fondamentali bisogni epistemici e psicologici. La collaborazione interdisciplinare all’intersezione tra filosofia e scienza cognitiva può aiutare a identificare mezzi alternativi per soddisfare quegli stessi bisogni, prevenendo così l’insorgenza e la diffusione del complottismo.
KW - complottismi
KW - negazionismi
KW - distorsioni cognitive
KW - collaborazione interdisciplinare
KW - metafilosofia
UR - https://www.syzetesis.it/rivista/presentazione.html
UR - https://www.syzetesis.it/rivista.html
UR - https://www.syzetesis.it/doc/rivista/archivio/2021/Syzetesis-8-2021.pdf
U2 - 10.53242/syzetesis/9
DO - 10.53242/syzetesis/9
M3 - Article
SN - 1974-5044
VL - V111
SP - 143
EP - 162
JO - Syzetesis
JF - Syzetesis
ER -